Lo scandalo Fiorito continua a far parlare di sé: dopo che la Polverini ha dichiarato di non volersi dimettere è partita una raccolta firme promossa dal capogruppo Pd in consiglio regionale, Esterino Montino, condivisa da Idv, Sel e Verdi con l'obiettivo di ottenere le dimissioni dei consiglieri regionali del suo partito.
Si, avete capito bene: visto che quelli del PdL non se ne vanno, i consiglieri del Pd si immolano per far cadere la giunta della Polverini. Non semplicemente dimettendosi, ma chiedendo una raccolta di firme per essere sicuri che siano tutti d'accordo.
Montino non è comunque esente da critiche: oltre a dire che quando Fiorito rubava lui non c'era o se c'era dormiva, ha cercato di giustificare i 4.500 euro spesi in un'enoteca per l'acquisto di alcuni vini pregiati come aiuto per i bambini in difficoltà.
Per la serie: bevi che ti passa. E coi soldi pubblici è più bello.
Inoltre per far cadere il Consiglio dovrebbero dimettersi 36 consiglieri su 71: il Pd ne ha 14, tutta l'opposizione arriva a 27 e, ammesso e non concesso che Montino&CO riescano a tirarsela dietro, insieme all'Udc si arriva a 35.
Se la matematica non è un'opinione, ci stanno di nuovo prendendo per il ... ehm ... in giro, ecco.
Quelli del Lazio però non sono gli unici a fare la bella vita a spese nostre: sappiamo già di casi analoghi con la giunta siciliana di Raffaele Lombardo (20 miliardi di euro buttati al vento) e di quella lombarda di Roberto Formigoni (7 milioni di euro sottratti alla sanità e altri 11 consiglieri coinvolti).
A vedere un collegamento tra le indagini, anche PdL e Lega, che giovedi 20 hanno presentato una mozione perché i bilanci dei gruppi consiliari e dell'Ufficio di presidenza lombardo siano "ancora più trasparenti" attraverso controlli ad opera di società estranee al partito, mozione sostenuta dal Pd.
C'è chi dice che è un pò tardi, soprattutto considerando che ciò non cambierà la situazione generale delle mega somme consentite ai consiglieri regionali: quelli italiani sono tra i politici più ricchi del mondo.
In questa tabella, ecco i più ricchi:
La regola base è che un consigliere regionale possa prendere fino al 65% dello stipendio di un parlamentare.
Ognuno l'ha interpretata a modo suo: da una parte gli abruzzesi sono al 55%, dall'altra, per esempio in Valle D'Aosta e Friuli, si arriva al 70%.
Alla paga si aggiunge la diaria, cioè i soldi esentasse previsti per le spese di ogni consigliere anche se esse non vengono effettuate; viene poi calcolata la distanza tra la sede della regione e l'abitazione del consigliere per corrispondergli il rimborso chilometrico senza che egli debba presentare alcuno scontrino.
I benefit non mancano: in Campania dal 2010 ogni membro dell'Assemblea Regionale ha il telepass, il computer, l'iPad e... il frigobar.
Il rimborso per i collaboratori (o portaborse che dir si voglia) arriva a 4.178 euro, anche se il consigliere non ne ha assunto uno.
L'indennità, cioè lo stipendio senza rimborsi e diarie, cambia a seconda delle responsabilità: tra un consigliere "semplice" e un governatore o presidente del consiglio c'è una differenza di 4.163 euro al mese.
Secondo il Sole 24ore, ogni consigliere regionale costa allo Stato 743mila euro all'anno.
Spiccano per retribuzione proprio Formigoni e Lombardo. Almeno uno di loro si è dimesso.
Per avere un'idea di quanto questi soldi siano ben spesi, vi propongo una tabella di Panorama che, oltre a calcolare gli stipendi dei consiglieri Regione per Regione, evidenzia quante poche sedute essi abbiano tenuto nei primi tre mesi di quest'anno.
L'ultima Regione a deliziarci con uno scandalo simile a quello del Lazio è la mia: la Campania. Anche qui è stata avviata un'inchiesta che si basa su alcune intercettazioni disposte per un'altra inchiesta su reati contro la pubblica amministrazione in cui sarebbe coinvolto uno dei consiglieri.
Il pm Giancarlo Novelli della Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per ipotesi di peculato sotto la direzione del Procuratore aggiunto Francesco Greco.
Il danno sarebbe di oltre 6 milioni di euro l'anno: i fondi regionali destinati ai partiti sarebbero stati dirottati sui conti personali di alcuni consiglieri e spesi in modo irregolare.
Venerdi 21, cioè due giorni fa, le Fiamme Gialle hanno perquisito gli uffici della Regione Campania per ricostruirne il bilancio degli ultimi anni e hanno chiesto alla Presidenza del Consiglio una relazione sulla modalità di rendicontazione della varie voci. Si sa già che i fondi sospetti sono tre: quello per le "spese di funzionamento dei gruppi consiliari", quello per la "comunicazione dei gruppi consiliari" e quello per "l'assistenza alle attività istituzionali".
Il presidente del consiglio regionale della Campania, Paolo Romano (PdL), si vanta di aver tagliato di 21 milioni di euro i costi della politica (si, pure lui), oltre a prevedere un risparmio di 86 mila euro per quest'anno rispetto a quello passato.
Secondo lui, la cifra di un milione di euro all'anno per i consiglieri è equa, frigo bar compreso. Ha comunque convocato una riunione per il 26 settembre: all'ordine del giorno ci sarà anche un nuovo regolamento per la ripartizione dei fondi tra i gruppi.
Nonostante le dichiarazioni di serena collaborazione con le forze dell'ordine da parte di Romano e del Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, potrebbe andare anche peggio che nel Lazio. La differenza tra lo scandalo campano e quello laziale, infatti, è che quest'ultimo coinvolge "solo" i componenti del PdL, mentre in Campania ad essere sotto inchiesta sono tutti e nove i gruppi che compongono il Consiglio: 60 membri con 88 collaboratori diretti e 15 commissioni con 75 addetti.
La cosa buffa è che il finanziamento pubblico ai partiti è stato deciso per evitare che si ripetessero gli scandali legati a politici che godevano di soldi dei privati per il finanziamento delle loro campagne elettorali.
Siamo nel 1974 quando il senatore di Democrazia Cristiana Trabucchi facilita il monopolio del mercato delle banane da parte del grossista Assobanane, che aveva finanziato il suo partito.
La legge Piccoli n.195 dello stesso anno prevede che i soldi ai partiti li dia lo Stato, in modo che i privati non possano essere favoriti dai politici che aiutano economicamente. Dopo lo scandalo Tangentopoli del 1993, però, ci accorgiamo che la cosa non funziona: i Radicali propongono un referendum per l'abolizione della legge, che ottiene il 90,3% dei voti a favore.
Nonostante il voto degli italiani, il problema è rimasto: gli stessi soldi che prima i partiti percepivano come finanziamento, ora li prendono come rimborso per le spese sostenute durante le campagne elettorali (legge n.157 del 1999). Una quota di questi soldi è dedicata alle Regioni ed è ripartita in base ai voti ricevuti.
Oltre a definire irregolare il modo in cui i nostri consiglieri spendono i nostri soldi in giro per il Bel Paese, dovremmo notare quanto lo sia il solo fatto che i nostri soldi si ritrovano nelle loro tasche.
A Monti, che parla di spending review e di Piani contro l'uscita dall'euro ma non trova cinque minuti per commentare la ruberia vergognosa di questi signori, faccio una proposta. Si potrebbe prevedere un rimborso anche per gli elettori, da elargire ogni volta che un euro dei nostri soldi viene speso per cene, alberghi, interviste in radio e in tv ed escort.
In pochi mesi questo tornerebbe ad essere un Paese di ricchi.
Ascolto consigliato:
E le province che andavano abolite? Abolire le regioni pare abbastanza stupido, certo, se si occupano in questo modo della cosa pubblica la tentazione verrebbe. Sono anni che ci sarebbe bisogno di una rivoluzione, ma come sai noi italiani le rivoluzioni non le facciamo. Mai.
RispondiEliminaNon c'è modo di prevenire i danni di un governo di ladri se non scegliendo accuratamente chi ci rappresenta. Sento tanta gente dire che Renzi, ad esempio, è meno peggio degli altri e quindi va votato, ma non è così: se una persona non mi convince del tutto, non va votata, punto. Altrimenti ecco dove andiamo a finire.
RispondiEliminaMeglio che la gente non vada a votare in massa: i politici si renderebbero conto che non possono fare quello che vogliono e forse riusciremmo a farci ascoltare.
Iniziativa spontanea per andare in massa alla regione a tirare le monetine alla polverini in stile Hotel Raphael andate su http://www.facebook.com/groups/pioggiadorataregionelazio/ e diffondete!
RispondiElimina