Nel post sui titoli di Stato avevo preso spunto dalla decisione della BCE di acquistare titoli di Stato dei PIGS, cioè i Paesi Europei in difficoltà (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia), per parlare appunto delle obbligazioni sovrane e avevo anche specificato che Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, aveva annunciato un piano salva-PIGS: l'OMT (Outright Monetary Transactions, cioè Transazioni Monetarie Dirette).
Le principali caratteristiche del piano sono quattro:
1) Gli Stati in difficoltà potranno emettere tutti i titoli di cui avranno bisogno, senza limiti. E questo è positivo.
2) La base monetaria rimarrà invariata, cioè la moneta in circolazione in ognuno dei PIGS non aumenterà così da non causare l'inflazione.
Se ad esempio l'Italia chiedesse prestiti alla BCE mediante l'emissione di titoli, essa darebbe il permesso alla Banca d'Italia di stampare nuova moneta, che entrerebbe in circolazione aumentando la quantità di denaro e facendo diminuire, quindi, il suo potere d'acquisto. In altre parole, se ci fosse troppo denaro in giro per l'Italia tutti i prezzi aumenterebbero a dismisura.
Per evitarlo, il piano prevede che nel momento in cui la BCE compra i titoli sovrani, vende altri titoli, gli Euro bills, allo Stato Italiano, ma con scadenza brevissima.
3) I titoli previsti dall'OMT hanno scadenza da uno a tre anni.
Si suppone però che se la BCE rende più probabile che l'Italia possa restituire i soldi tra tre anni ma non assicura niente per il futuro, gli investitori cercheranno di vendersi i titoli italiani con scadenze più lunghe così da non correre troppi rischi e lo spread si alzerà di nuovo.
4) L'attuazione del piano prevede per il Paese dei PIGS che vi aderisce l'obbligo di partecipare ad un piano di "stabilizzazione macroeconomica" deciso con l'ESM (in italiano MES, Meccanismo Europeo di Stabilità) e con il monitoraggio del FMI (Fondo Monetario Internazionale).
Del FMI ho già parlato nel mio post del 4 settembre sulle privatizzazioni, esprimendo le mie perplessità in merito. Mi riprometto di scrivere un post ad esso dedicato.
Del ESM posso solo dire che è un altro fondo finanziario, questa volta europeo, entrato in vigore da luglio 2012 per coprire i rischi di rifinanziamento degli Stati e per arginare, quindi, gli aumenti incontrollati degli interessi dei titoli di Stato. E' questo fondo che, insieme al già esistente Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria, compra per conto della BCE i titoli degli Stati in difficoltà, sempre se essi accettano un documento d'intesa.
Quindi cosa succederà?
Facciamo un esempio.
Ho dei grossi debiti ma non ho i soldi necessari per ripagarli perché ho difficoltà economiche e li chiedo in prestito a mia madre. Lei accetta e me ne presta una parte a condizione che io le restituisca una somma ogni mese con gli interessi. La mia situazione, soprattutto se grave, non può migliorare in un mese, per cui vengo meno ai patti con mia madre non restituendole i soldi. Per tutta risposta lei non mi dà il resto dei soldi che mi occorrono e oltre ai debiti che avevo inizialmente me ne ritrovo uno nuovo con tutti gli interessi.
In sostanza, degli organismi europei ci aiutano prestandoci una parte della moneta che ci serve ma ci chiedono di ripagarla con gli interessi tra massimo tre anni, condizione che non sembra possibile in uno Stato dove il debito pubblico ha una vita media di 6,65 anni. Infatti ciò significa che la media delle scadenze dei titoli che dobbiamo già ripagare è di quasi sette anni: è difficile pensare di poter ripagare qualcosa prima che essi siano trascorsi.
Insomma, dagli elementi raccolti finora sembra che l'OMT possa fungere da tappabuchi nell'immediato ma non sia in grado di aiutare la nostra economia nel lungo termine. Sarà vero? Lo scopriremo solo vivendo.
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