Musica classica, anche detta musica seria: termini che sembrano fuori luogo ad una come me che, pur essendo musicista, di serio e di classico non ha molto. Ma esiste il concetto di musica "vera", di musicisti "seri". E secondo me in virtù di questo concetto la musica classica si sta allontanando da chi dovrebbe ascoltarla e si avvia a diventare una tradizione del passato.
Forse è per via dei vestiti neri nei quali mi devo infilare quando mi esibisco, dell'aria da funerale che vedo sulle facce dei colleghi che si sforzano di sembrare professionali, del divieto assoluto per lo spettatore di produrre qualsiasi tipo di suono durante uno spettacolo. Le scuole di pensiero sono due: c'è chi diventa violaceo a forza di trattenere la tosse e chi adotta un approccio più anarchico lasciando che il cellulare squilli ininterrottamente per venti lunghissimi secondi per poi, magari, rispondere. Giuro, l'ho visto.
Eppure una volta la gente partecipava attivamente: c'era chi rideva, chi piangeva, chi applaudiva o fischiava. Poi è arrivato Arturo Toscanini, grande direttore, classe 1867, che ha tolto di mezzo tutto imponendo il silenzio assoluto.
Questa regola vale solo per la musica classica: vi immaginate un concerto di Madonna coi posti a sedere e i ragazzi sprofondati nella meditazione sulle note di Like a Vergin? Io no.
Mi direte: ovvio, quella è musica che capisci anche se ci urli sopra, invece non puoi cogliere tutte le sfumature di un brano di Rossini se non fai silenzio. Prendi il Barbiere di Siviglia.
Eh, prendiamo il Barbiere di Siviglia.
Sicuramente è vero che di elementi da cogliere in questo brano ce ne sono diversi, ma in questa versione non mi pare di essermene persi tanti, anche se non è l'originale e nonostante tutte le risate del pubblico.
Ora consideriamo qualcosa di più serio, ad esempio l'Oro del Reno, opera importantissima dell'importantissimo compositore Richard Wagner, che dura due ore e mezza.
Se usciste con un amico e questi si mettesse a parlare ininterrottamente per due ore e mezza senza che voi possiate muovervi, dire una parola e nemmeno starnutire ci uscireste di nuovo?
Faccio questo esempio perché secondo me la musica è una maniera di comunicare e le persone, quando la ascoltano, cercano istintivamente di capire cosa un brano abbia da dire loro. Insomma, la musica è una lingua. Esattamente come il cinese, il russo e l'italiano.
Adesso prendiamo qualcosa di meno serio nel senso musicale del termine: mettiamo da parte Madonna, che effettivamente è fin troppo mainstream per i miei gusti. Prendiamo una cantante jazz.
Nel video seguente, Ella Fitzgerald (e scusate se è poco) canta per sei minuti e dieci secondi divertendosi come una pazza e facendo divertire anche il pubblico, che partecipa e diventa parte dello spettacolo.
Proprio come facevano fino a qualche secolo fa quelli che andavano a teatro a vedere il Barbiere di Siviglia.
Forse dovremmo cambiare atteggiamento.
Ci sono ottimi musicisti che hanno rinunciato ad un'immagine seria per una impostazione che si potrebbe definire addirittura dissacrante, ma che li ha avvicinati parecchio al pubblico. Non per questo sono meno bravi di altri, anzi: chi padroneggia il suo strumento al punto di riuscire a scherzare con esso secondo me ha raggiunto un grande obiettivo.
Ovvio che ne ha raggiunti anche altri due: la fama e i soldi. Come questi due pazzi.
Il duo è diventato famoso non solo per la capacità di ironizzare con la musica, qualsiasi essa sia, ma anche perché tecnicamente sono abbastanza bravi da esprimere ciò che hanno in testa.
I migliori musicisti sono quelli che non si sentono superiori ai loro colleghi per il semplice fatto di suonare un certo tipo di musica e non si lamentano di non avere pubblico perché la gente è ignorante e non li capisce, ma cercano un rapporto con lo spettatore in qualsiasi modo e nel farlo si divertono pure.
Altrimenti perché un'orchestra prestigiosa come la London Symphony Orchestra dovrebbe abbassarsi a fare certe cose?
Il musicista è un comunicatore.
Ciò non significa che deve mettersi in boxer, inventarsi una coreografia per ogni pezzo che esegue o suonare solo colonne sonore dei videogiochi, ma se continuiamo a fare i superiori poi è inutile scandalizzarsi se c'è gente che non ascolta musica classica perché "è troppo noiosa, roba da vecchi" o "non si capisce niente, è troppo difficile".
Basta coi critici che fanno a pezzi il direttore di turno per le divergenze di stile ma non fanno caso al pubblico che si è smascellato di sbadigli per tutto il concerto, basta con le polemiche su Giovanni Allevi che si è permesso di usare la sua preparazione classica per scrivere delle canzonette che gli stanno facendo fare un sacco di soldi.
Se non siamo più capaci di interessare le persone non è certo per colpa di Gigi D'Alessio, anche perché se c'è qualcuno che passa felicemente un'ora del suo tempo ascoltando un suo cd non credo che ciò possa togliere o aggiungere nulla alla bellezza della musica classica.
Pensateci un attimo: una persona che non riesce a comunicare con gli altri non è né incompresa, né superiore. E' autistica. Allo stesso modo, una lingua che non viene usata da secoli viene detta morta. Perché per la musica dovrebbe essere il contrario?
In passato qualcuno ha fatto un tentativo di spiegare la musica ai bambini con termini molto semplici, esempi immediati e uno stile discorsivo per niente intimidatorio. Quel qualcuno si chiamava Leonard Bernstein e rimane uno dei compositori più importanti del '900, mentre il suo esperimento consisteva in un ciclo di lezioni chiamato Young People's Concerts.
Era il 1958 e per sua fortuna Toscanini era morto l'anno prima.
Ecco, sarebbe bello poter portare un bambino ad un concerto senza monitorare ogni suo movimento per paura che starnutisca nel bel mezzo dell'esecuzione. Sarebbe bello potergli dire: "ascolta con attenzione e sentiti partecipe di ciò che ascolti. Questa musica rappresenta il tuo passato e il tuo presente, ma soprattutto il tuo futuro."
Ascolto consigliato (ancora?!?):
Profondamente d'accordo. Anche sulla gif animata ;)
RispondiEliminaAnche se Allevi è insopportabile, ma immagino che anche lui abbia diritto a avere le sue idee.
Devo dire che mi trovi assolutamente d'accordo ed è quello che stiamo cercando di comunicare in piccolo nel nostro spazio su Google+ che tu hai appena scoperto: HQ Classic Music.
RispondiEliminaIl nostro intento è anche quello di riunire tutti quelli che la pensano come noi e cercare di far passare la musica colta per quello che è, un meraviglioso viaggio nella vita che sia divertente a volte, struggente ed intenso altre.
Il fatto che ieri sera si sia raggiunto, dopo soli pochi giorni, un tema caldo pur non essendo nè fotografia nè qualsiasi altra amenità ci ha permesso di aumentare notevolmente i nostri ascoltatori.
Sarà sempre più difficile quindi il compito di accostare brani accattivanti, diciamo di ingresso, ad altri dedicati ai cultori e che possano servire ai primi invece come approfondimento necessario nella Storia della Musica, materia annullata dal nostro programma ministeriale del cavolo.
Abbiamo quindi assolutamente bisogno di persone che la pensano come te, anche in modo attivo. Mi permetterò con il tuo permesso di linkare questo tuo bel post, dopodichè se hai brani che intendi proporre e che svarino dalla musica antica su su fino al jazz di qualità postali pure su Google+ aggiungendoci come destinatari. Abbiamo una lista di brani da mettere in scaletta e aggiungiamo volentieri le belle proposte di chi vive questo viaggio con noi.