venerdì 14 settembre 2012

Islam assassino, parola di Santanché



Il 12 settembre c'è stato un attacco terroristico a Bengasi contro la rappresentanza USA: a schierarsi in prima linea, Libia ed Egitto. 
La scintilla è stata un brutto film americano dal titolo Innocence of Muslims, ritenuto blasfemo dai musulmani. 
Nell'attentato, rivendicato da Al Qaida, sono morti l'ambasciatore americano Christopher Stevens, due marines e uno 007.

Quando Daniela Santanché, esponente del PdL, ha commentato l'attacco dicendo che l'Islam è una religione assassina, mi ha dato l'idea per questo articolo.
Non pensavo che lo avrei mai scritto, ma: grazie, Daniela Santanché.

Tanto per cominciare, Al Qaida è un movimento paramilitare terroristico riconducibile al fondamentalismo islamico e guidato fino al 2011 dal famoso Bin Laden.

Adesso c'è da capire cosa sia il fondamentalismo islamico, ma prima cerchiamo di capire cosa sia l'Islam.

L'Islam è una religione monoteista comparsa per la prima volta a La Mecca nel  VII secolo. Suo portavoce è stato Maometto, considerato dai musulmani l'ultimo profeta.
I musulmani, come i cristiani e gli ebrei, si considerano spiritualmente discendenti da Abramo. Sono 1,5 miliardi di persone, tra cui 250.000.000 arabi.

La parola Islam ha una radice alla quale si possono attribuire tre diversi significati: sottomissione, purezza e pace
Se una persona sottomette sé stessa alla volontà di Dio adorando solo Lui, vivrà in pace e armonia in questa vita e nell'Aldilà. La parola musulmano, infatti, significa "una persona che si sottomette a Dio e che ha fede solo in Lui".
Il musulmano crede di scorgere i segni dell'esistenza di Dio in tutto ciò che è nel mondo, per cui vive in armonia con ciò che lo circonda. 

Di seguito, alcuni concetti fondanti della religione:
  1. Tutti gli uomini nascono buoni, senza peccato originale e vengono giudicati solo per ciò che fanno. Le azioni dei musulmani devono essere fatte con buone intenzioni, per essere più gradite ad Allah.
  2. Ad ogni uomo è concessa la libertà di scegliere tra bene e male ed ognuno è libero di avvicinarsi alla religione o meno.
  3. Ogni uomo è uguale ad un altro senza condizionamenti di sesso, religione o colore della pelle: l'unico metro di giudizio è il suo livello di devozione e virtù. La varietà di razze e culture è considerata un dono che consente di conoscerci gli uni gli altri.
  4. Gli uomini di scienza sono particolarmente rispettati perché sono in grado di spiegare l'esistenza di Dio attraverso le Sue opere.
  5. Lo scopo della vita è adorare Dio ed essere in uno stato di continua ricerca del superamento dei propri limiti.
L'Islam riconosce una serie di profeti tra cui Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, ma soprattutto Gesù. Nel Corano, il testo religioso di riferimento insieme alla Sunna, si parla di Lui come del profeta scelto da Dio per confermare le Sue verità attraverso il Vangelo
Anche la Madonna è citata nel Corano come la pura prescelta da Allah e rappresenta l'esempio più fulgido di devozione femminile. 
Maometto è indicato come l'ultimo profeta e tutto ciò che ha fatto e predicato è contenuto nella Sunna.

I profeti sono considerati tutti uguali e Maometto viene nominato più spesso solo perché, essendo l'ultimo, è quello che riassume in sé anche gli insegnamenti precedenti.
Allah, invece, significa "unico vero Dio", infatti la parola viene ripresa centinaia di volte anche dalla Bibbia cristiana. Per l'Islam, quindi, anche un cristiano crede in Allah ed esiste una unica grande religione che comprende in sé tutti i profeti riconosciuti dall'Umanità.

Tra le conquiste di Maometto ci fu la rivalutazione della donna, alla quale fu riconosciuto il diritto al divorzio, all'eredità e allo studio. 
Egli diceva che non si è davvero credenti se non si desidera per gli altri ciò che si vorrebbe per sé stessi e invitava ognuno dei fedeli ad adoperarsi in prima persona per cambiare ciò che non andava; per lui, il più forte non è chi vince in combattimento, ma chi riesce a controllare la rabbia, perché da quest'ultima sono causati quasi tutti i crimini che vengono commessi.

Altre due parole da conoscere sono Sawn e Hajj: la prima indica il digiuno del mese di Ramadan, ovvero il nono mese dell'anno lunare, durante il quale non si può mangiare, bere ed avere rapporti sessuali dall'alba fino al tramonto; la seconda, invece, si riferisce al pellegrinaggio a La Mecca, da fare obbligatoriamente almeno una volta nella vita.

Uno dei personaggi più famosi ad essersi convertito all'Islam è Malcom X. Prima del suo viaggio a La Mecca odiava i bianchi. Quando tornò, scrisse:
"Nel pellegrinaggio, durante gli undici giorni passati qui nel mondo musulmano, ho mangiato nello stesso piatto e ho bevuto nello stesso bicchiere con altri musulmani di pelle troppo bianca, di occhi troppo azzurri e di capelli troppo biondi e nei loro comportamenti e nelle loro parole ho sentito la stessa sincerità delle persone nere della Nigeria, del Sudan e del Ghana."

Anche Gandhi si è pronunciato in merito all'Islam:
"Sono diventato completamente convinto che la spada non era il mezzo con cui l'Islam ha preso tale posizione nei giorni nostri ma è stato attraverso l'estrema semplicità del Profeta (Maometto, NdA), la sua umiltà e la rinnegazione di sé stesso, il suo rispetto per i patti e gli accordi, la sua intensa fedeltà ai suoi amici e ai suoi seguaci, il suo coraggio e la sua intrepidezza e la sua completa fiducia in Dio e nel suo messaggio."

Ma parliamo della stessa religione per difendere la quale sono morte delle persone?
Un attimo, ci arriviamo.

In ambito musulmano, il fedele è autorizzato a dare un'interpretazione personale dei testi sacri perché non esistono il clero e la Chiesa
Chiaramente il significato attribuito alle parole di Maometto o di Allah non può essere contrastante con i loro insegnamenti né con quattordici secoli di lavoro esegetico. Le tradizioni della religione islamica, però, sono talmente tante che alcune di esse sono in contraddizione tra loro, per cui l'interpretazione corretta è quella che raccoglie più consensi e potrebbe cambiare col tempo.

E' in questo clima che ha preso piede la tesi di un Islam radicale che accusa quello moderato di essere complice dell'Occidente agnostico o ateo per assicurarsi la sopravvivenza al potere. Infatti quest'ultimo viene vissuto in maniera oppressiva e lo scopo di questi fedeli è di ricreare le condizioni in cui visse ed operò Maometto.

A questo proposito, avrete già sentito la parola Jihad, associata comunemente alla lotta armata dei gruppi fondamentalisti.
In realtà la parola significa "esercitare il massimo sforzo" e i musulmani le attribuiscono due significati: Grande Jihad, cioè lo sforzo per autoemendarsi contrastando le pulsioni personali dell'io, e Piccolo Jihad (si, il genere è maschile, nonostante quello che si sente in tv), ovvero lo sforzo militare concepito solo come difesa in caso di attacco personale. 
Il Corano, infatti, obbliga il musulmano a difendere militarmente la comunità islamica assediata. 

Al Qaida giustifica con questo precetto la risposta militare per la presenza americana in Libia. Ma di questo parliamo tra poco.

Tutti i musulmani credono che la difesa dell'Islam comporti ricompense nell'Altra Vita, ma il concetto di martirio è rigettato dalla maggioranza degli eruditi islamici che lo equipara addirittura al suicidio, vietato con forza sia dalla Sunna, sia dal Corano. Quest'ultimo condanna l'uccisione di civili e proibisce l'uccisione e il maltrattamento dei prigionieri di guerra.

I fondamentalisti, dunque, sono condannati dalla maggioranza dell'opinione pubblica musulmana. Resta da capire come mai se la stiano prendendo con gli Stati Uniti in Libia.

Nel febbraio del 2011 è scoppiata una sommossa popolare per rovesciare il sanguinoso regime di Gheddafi. Il 19 marzo è cominciato un intervento militare da parte di USA, Francia, Inghilterra, Italia, Canada, Qatar e Emirati Arabi Uniti allo scopo di tutelare la popolazione civile libica. Il 20 ottobre Gheddafi è stato catturato e ucciso, portando di fatto alla caduta del suo regime e alla fine della guerra.

Sui motivi della sollecitudine americana nei confronti della Libia propongo un interessante post scritto all'epoca dei fatti da Salvatore Tamburro; per farla breve, comunque, in Libia c'è un bel pò di petrolio a buon prezzo e gli americani non vedevano l'ora di metterci le mani sopra. 
Infatti è passato quasi un anno dalla caduta del dittatore e loro sono ancora lì a blaterare sull'importanza di una Libia sicura e stabile.

Calcolate che la stessa Al Qaida è già arrabbiata perché gli USA sono i principali finanziatori degli armamenti di Israele, che in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza hanno distrutto intere aree residenziali palestinesi per sostituirle con gli insediamenti dello Stato d'Israele.
Santanché, le chiacchiere stanno a zero: nessuna religione può essere definita "un problema per l'Occidente", perché un problema presuppone l'esistenza di una soluzione e una religione non può essere risolta
Si può dialogare con i membri più estremi della religione, che ne hanno travisato i valori fondamentali e li usano come pretesto per ribellarsi all'oppressore, commettere omicidi terribili e organizzare attentati spaventosi.

Dire che l'Islam è una religione assassina significa colpevolizzare e mortificare un miliardo e mezzo di persone. Mi pare un pò eccessivo.

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