domenica 16 settembre 2012

Batman: il ritorno del Cavaliere in chiaroscuro.



Ieri sera sono andata a vedere Il cavaliere oscuro - il ritorno, il nuovo film su Batman diretto da Christopher Nolan
Se ancora non lo avete visto, non andate su Wikipedia: c'è scritto tutto per filo e per segno, anche la fine! 

Nel film precedente il procuratore distrettuale Harvey Dent veniva corrotto al male da Joker e diventava uno dei nemici peggiori di Batman, Due Facce, che poi veniva sconfitto dal pipistrello. Si riparte da qui: il commissario Gordon ha nascosto i crimini di Dent attribuendoli a Batman e ha contribuito a creare l'immagine di un procuratore che ha salvato Gotham dalla criminalità. 
In effetti sono otto anni che la città, in passato prodiga di svitati e criminali in costume, gode di un periodo di calma. Quindi ovviamente deve succedere qualcosa. 

E infatti: nei sotterranei della città si rifugia un terrorista di nome Bane, addestrato e poi scomunicato dalla Setta delle Ombre di Ra's Al Ghul
Anche Bruce Wayne è stato addestrato da questo tipo prima di diventare l'uomo pipistrello, ma senza condividerne l'ideologia: Ra's voleva eliminare la criminalità annientando l'umanità in alcune zone del mondo per poi riedificarla. Nel 2005, in Batman Begins, avevamo visto come Bruce si fosse rifiutato di uccidere un assassino e avesse preferito, se proprio doveva ammazzare qualcuno, fare fuori il capo della Setta.

Bane non è dello stesso avviso: si impadronisce di un prototipo della Wayne Enterprises che permette di produrre energia completamente pulita ma che, nelle mani sbagliate, diventa un'arma micidiale e assume la stessa funzione di una bomba atomica. Facile immaginare quanto siano sbagliate le sue mani, grosse quanto le pale di un elicottero. 
Ebbene, l'energumeno fa un esperimento che ha sollecitato la mia fantasia più di una volta: innesca la bomba e dà a Gotham cinque mesi di tempo per giustiziare i ricchi e i prepotenti e ridare potere ai cittadini oppressi. Peccato che alla fine debbano morire tutti. 

Basta trama, se volete saperne qualcosa in più andatevelo a vedere.
Tanto guardate, non è importante: come in tutti i film di Nolan la cosa più bella sono i costumi, gli effetti speciali e il cast.
Partiamo da quest'ultimo. 

Christian Bale è Batman, con la sua solita espressività da tavolino di marmo e il perenne sguardo buono ma anche aggressivo del povero figlio a cui hanno ammazzato i genitori, che ad un certo punto ha deciso di salvare tutta la città dal male indossando un costumino con le orecchie a punta. Un mito, insomma.
Il maggiordomo Alfred, del quale ammetto di essermi perdutamente innamorata quando ero bambina, è un eccezionale Michael Caine, che conferma le sue qualità di ottimo attore. Vale la pena di vedere il film anche solo per la sua interpretazione, anche se qui ha un ruolo più marginale perché ad un certo punto, stanco di ricucire il padrone, se ne va. Ma poi torna, tranquilli.
Stesso apprezzamento si può fare al bravissimo Morgan Freeman, con una annotazione: è invecchiato parecchio e mi sa che gli hanno cambiato il doppiatore, prendendone uno con una voce più dolce che meglio si addice alla sua età. Affascinante come sempre, è Lucius Fox, CEO della Wayne Enterprises. Insomma, quello che inventa e fornisce i giocattoli armati a Batman.
Tom Hardy, nel ruolo di Baine, non ha avuto vita facile: per tutto il film porta una maschera orrenda che gli copre quasi tutto il volto lasciando scoperti solo gli occhi e limitando parecchio la sua espressività. Per fortuna riesce ad esprimere parecchia ferocia con lo sguardo ed è tutto quello che deve fare: al resto ci pensano i muscoli. E lui ne ha tanti, di muscoli.
Marion Cotillard è Miranda Tate, membro del consiglio di amministrazione della Wayne Enterprises che poi si rivela essere... no, non ve lo dico. Però vi dico che fa la gatta morta per quasi tutto il tempo, tranne alla fine, quando si ricorda di avere un paio di sopracciglia e ci regala qualche espressione in più.
Dulcis in fundo, oltre al solito Gary Oldman nei panni del commissario Gordon, c'è Joseph Gordon-Levitt, promettente poliziotto che  viene promosso da Gordon stesso a detective nel bel mezzo del film. Piccolo particolare che si scopre alla fine: il suo vero nome è Robin
Si ma tranquilli: Nolan ha dichiarato di non voler fare un film con l'aiutante di Batman perché tutta la sua attenzione va al nostro amato pipistrello.

Ah, quasi dimenticavo: c'è pure Catwoman, ma nel film viene menzionata solo col suo nome, cioè Selina Kyle. La interpreta una insipida Anne Hathaway, che però ha tre particolarità interessanti: combatte come un uomo, si muove benissimo (si è sottoposta a lezioni di danza e ad un addestramento fisico con esercizi per acrobazie) e ha un costumino di pelle aderentissimo, un motivo in più per rimanere incollati alla sedia. Potrebbe recitare meglio di Anna Magnani, nessuno se ne accorgerebbe.

La colonna sonora è affidata ad Hans Zimmer come negli altri due film di Nolan su Batman. Sempre la stessa solfa di fiati e ottoni sparati a mille nei combattimenti e di sviolinate romantiche nelle (poche) scene in cui Bruce Wayne ritrova la sua antica attitudine da conquistatore. Insomma, John Williams' style.
Bello invece il Valzer della scena del ballo; d'altra parte lo stesso compositore ha ammesso di essersi ispirato a Verdi, che da allora si starà rivoltando nella tomba. 

Ovviamente non mancano i gingilli super tecnologici del migliore Batman: la moto con le ruote da camion che si capovolgono per permettere le sgommate tipiche del nostro eroe, la Bat Mobile rivisitata tipo carrarmato ma senza pilota automatico (chiaramente c'è un motivo anche per questo) e le armi. Tante armi, che come vuole la tradizione spuntano da cappotti e borse nei posti più opportuni, per esempio nel Palazzo della Borsa: mi sa che i metal detector in America non funzionano tanto bene.

Tutto è nero: non solo ciò che appartiene al supereroe (che imita un animale notturno, quindi ci mancherebbe altro), ma anche i costumi dei cattivi. Potremmo dilungarci sul fatto che lo stesso colore per tutti vuole dare un messaggio, ovvero che bene e male non sono poi così lontani, che i buoni sono anche cattivi quando qualcuno gliene dà la possibilità e l'occasione, che i cattivi a volte sono più autentici dei buoni.
La verità è che il nero è figo.

A parte gli scherzi, il messaggio c'è davvero e Nolan lo lancia con la naturalezza che avevamo intravisto in Joker grazie al bravo e purtroppo scomparso Heath Ledger
La figura di Gordon, ad esempio, è emblematica: ha sempre combattuto per il bene ed è stato sempre dipinto come l'onesto per eccellenza in una città corrotta, ma nel film è stato abbandonato dalla moglie e dai figli e appare un uomo distrutto sotto il peso del senso di colpa. La notte in cui Dent è morto ha acconsentito a tenere per sé la verità come gli chiedeva Batman per regalare un periodo di finta calma alla città e creare un eroe dal nulla. 
Ha mentito: le istituzioni vogliono scaricarlo e la gente, quando la verità si viene a sapere, lo lascia completamente solo. Ma sono le azioni che contano e come sempre avrà un ruolo fondamentale nella salvezza dei suoi concittadini.

La corruzione è un tema da sempre affrontato nella saga del supereroe ed è quantomai attuale, soprattutto per gli italiani; ricca di spunti di riflessione, invece, è la soluzione del terrorista: un tribunale fatto dal popolo in cui la colpa è già stabilita e il processo serve solo ad offrire una finta scelta al condannato, che può essere ammazzato per impiccagione o mandato in esilio sulla coltre di ghiaccio che circonda la città. 
In periodo di elezioni, ho un paio di persone in mente alle quali far vedere questo film.

Tra gli eroi del bene e la popolazione allo sbando non c'è nulla: la polizia è impotente, priva di mezzi e comandata da imbecilli, mentre le istituzioni sono corrotte. I nemici dell'ordine pubblico sono persone alle quali è stato fatto del male dalle istituzioni stesse e che si ribellano ad un sistema in cui il più debole soccombe: trovano nella violenza la risposta alla loro sete di giustizia e suscitano molta più empatia che antipatia in ognuno di noi.

Anche Batman usa la violenza per mantenere l'ordine pubblico, infatti sia nei film sia nei fumetti si vedono mazzate da orbi, ma si propone come aiuto alle istituzioni, perché sa che esistono ancora persone oneste al loro interno che hanno solo bisogno di essere affiancate da qualcuno che ha mezzi potenti
Bruce Wayne ci suggerisce di continuare ad avere fede in chi ci governa e ci spinge a tentare di migliorare ciò che non funziona attraverso l'intelligenza, l'onestà e la speranza.

Ciò ci riporta all' altro tema del film: Baine all'inizio afferma che nel distruggere la città lascerà ai suoi cittadini la speranza, in maniera da annientarli non solo nel fisico, ma soprattutto nell'anima.

Forse è questo il messaggio migliore del film, al di là dei combattimenti assurdi che sfidano qualsiasi legge della fisica e degli effetti speciali spinti oltre i confini della logica: il pipistrello non si sacrifica per la sopravvivenza della sua città. Per lui la cosa più importante è dimostrare a sé stesso che anche se i suoi genitori sono stati uccisi da un criminale la sua rabbia non può essere la soluzione e non deve diventare un alibi per esercitare la violenza o per smettere di credere nell'umanità. 
La capacità di sperare in un mondo nuovo e di usare la nostra intelligenza per cambiare quello che non ci piace può renderci liberi.
Anche se non giriamo con un costume di pelle nera e gli addominali scolpiti.

Ascolto consigliato:



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