Io quand'ero piccola - Benvenuti nella Città del Sole

Quand'ero piccola leggere e scrivere non erano per me né un'attitudine, né un passatempo. Erano attività normali come mangiare, dormire,respirare. Non mi sono mai fermata a chiedermi come mai fossero le uniche cose a venirmi così bene o perché ne avessi tanto bisogno. Forse perché avevo un alleato formidabile: mio padre.

Mi ricordo che non chiedevo altro che libri: mia madre, alla quale sarebbe piaciuto avere una figlia interessata anche alla propria immagine, ogni tanto mi sottoponeva ad interminabili visite a negozi di abbigliamento neanche fossero santuari nel tentativo di redimermi, ma non riscuoteva grande successo; in compenso, riuscivo quasi sempre a trascinarla in libreria e la costringevo ad altrettante ore di pellegrinaggio fra i tomi. Mio padre mi diceva sempre: "non preoccuparti, qualsiasi libro tu voglia chiedimelo e te lo comprerò".
Crescendo, però, la mia abitudine a scrivere per raccontare o anche semplicemente per condividere emozioni personali e punti di vista si è come arrugginita. Superare le mie difese e scrivere liberamente come prima è molto più difficile, mi ci vuole un grosso sforzo per trovare le parole giuste alle quali affidare i concetti, forse per la perenne sensazione di non essere capita, ma soprattutto di non capire.
Questo blog vuole essere una ricerca di un legame con chi mi legge e mi commenta, per ritrovare la voglia di comunicare e la fiducia nelle parole. Perché in tempi di crisi morale ed economica è importante ritrovarsi allo stesso tavolo e scegliere di dialogare, invece di rinchiudersi ognuno nel proprio piccolo mondo.
Perciò perdonate qualche parola fuori posto o male utilizzata, qualche nota stonata, qualche concetto male espresso. Prendetele come prove di una mente che si impegna di venire fuori. E venite fuori anche voi.