venerdì 21 settembre 2012

Scandalo Fiorito: tutti i protagonisti



Franco Fiorito, ex capogruppo del PdL in Regione Lazio, in questi giorni è al centro di uno scandalo che coinvolge anche gran parte della giunta. 
Ho deciso di fare un pò di chiarezza, visto che di articoli sul fatto ne escono uno al minuto e chiunque perderebbe il filo.

Cominciamo dal soprannome, così inquadriamo il personaggio: una volta fu capace di cadere da una Harley ferma.
Da allora lo chiamano Er Batman.

C'è un'indagine che vede Er Batman accusato di peculato, cioè il reato che commette un incaricato di pubblico servizio quando si appropria del denaro altrui. 
Ad aprire le danze sono state due segnalazioni: una della Banca d'Italia e precisamente dell'Unità di informazione finanziaria, l'ufficio che combatte il riciclaggio e sorveglia i flussi sospetti di denaro; l'altra, di alcuni membri del gruppo che avevano già evidenziato la cattiva gestione dell'ex presidente all'assemblea regionale.

I conti incriminati da Bankitalia sono: due presso l'Unicredit, uno alla Deutsche Bank di Piazza Venezia, uno all'Mps in Via del Corso, uno alla Banca popolare del Lazio e quattro a Tenerife, dei quali due intestati a lui e due a suo padre.
Nei mesi in cui il capo era lui, Er Batman avrebbe dirottato su di essi 730mila euro con 109 bonifici: soldi della cassa della Regione, quindi soldi pubblici.

Come lui stesso ha gentilmente descritto, il procedimento era facile: il governatore e la giunta fissavano il budget per l'anno finanziario in corso, che poi veniva dettagliato nelle singole voci. In seguito esse venivano ritoccate, tagliando i fondi per i trasporti, la scuola e la sanità per andare a rimpinguare quella dedicata al "rapporto tra elettore e eletto".
Ciò sarebbe possibile grazie alle modifiche operate da Mario Abruzzese, Presidente del Consiglio Regionale e artefice del sistema per il quale i fondi che prima i consiglieri potevano richiedere in occasione di progetti sul territorio come sagre e mostre ora servono a pagare lo stipendio dei collaboratori e per il funzionamento delle strutture nelle quali essi operano.
Le somme venivano poi utilizzate per ben altri fini e, per usare le parole di Batman, regolamente rendicontate: alberghi di lusso, cene luculliane, escort e via discorrendo. 
Fiorito & CO hanno dilapidato 21 milioni di euro di finanziamenti pubblici tra il 2011 e i primi mesi di quest'anno.

Le prime notizie in merito le abbiamo avute l'11 settembre scorso, quando "Il Messaggero" ha pubblicato la notizia dell'apertura delle indagini. Mercoledi 12 è arrivata la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Fiorito. 
Il 14 la Guardia di Finanza ha perquisito l'ufficio del PdL alla Regione Lazio per cercare di ricostruire la contabilità e Fiorito si è autosospeso dal partito ma ha respinto le accuse, sostenendo di non aver commesso alcun reato perchè aveva giustificato tutte le spese e poi perché "lo fanno tutti".
Non contento, in questi giorni ci propina dichiarazioni secondo le quali lui sarebbe la vera vittima del sistema, perché 18 luglio di quest'anno aveva scritto una lettera alla Governatrice Polverini per denunciare le spese pazze dei suoi colleghi, ma senza ricevere risposta.

Intanto pubblichiamo le sue, di spese pazze, con un grafico di Franco Bechis su "Libero":


Tenete conto che Batman aveva già diritto a 8.100 euro di stipendio mensile, 4.190 di diaria, 3.000 per le spese del personale, 8.000 per la presidenza del gruppo regionale, 8.000 per la presidenza della Commissione Bilancio e 21 mila per il funzionamento del gruppo (ottimo lavoro...). Totale: 51 mila euro. Netti, si capisce.
Ha anche tentato di giustificare le sue spese, con l'ovvio risultato di rendersi ridicolo. Del SUV di cui ha cominciato a pagare le rate di tasca sua solo un mese fa aveva proprio bisogno, della Smart acquistata coi soldi del partito dice che la prestava ai colleghi perché lui non ci entrava, la vacanza in un resort di lusso in Sardegna gli serviva per ricaricarsi dopo un periodo molto stressante
In merito ai conti in Spagna, poi, afferma: "ho purtroppo ereditato quattro anni fa, per la morte di mio padre, due appartamenti e un terreno con delle ville in costruzione a Tenerife", e aggiunge "Ho deciso per motivi miei di versare lo stipendio per un periodo dell'anno in quella città. L'unico sbaglio che ho fatto è non averlo scritto nella dichiarazione dei redditi".
Uno non si può distrarre un secondo.

Durante gli interrogatori condotti dal Magistrato Alberto Caperna e dal suo sostituto Alberto Pioletti della Procura di Roma, Fiorito ha presentato le fatture truccate e sono spuntati i nomi di Lidia Nobili, Carlo De Romanis, Veronica Cappellaro, Chiara Colosimo, Andrea Bernaudo, Angelo Miele, Romolo Del Balzo e Francesco Battistoni.
Quest'ultimo, in particolare, è tra quelli che avevano accusato Fiorito di cattiva gestione e fino al 19 settembre lo aveva sostituito a capo del gruppo. Chiamato in causa dalla Guardia di Finanza, ha rassegnato le sue dimissioni.
Per quanto riguarda gli altri, vogliate gradire l'infografia del Fatto Quotidiano:


Nel 2011 sono entrati 2.735.502 euro nelle casse della Regione Lazio ma ne sono usciti 3.110.326. Il bilancio è rimasto in attivo solo grazie all'avanzo dell'anno precedente.

L'altra grande protagonista dello scandalo è ovviamente la Governatrice Renata Polverini, a suo dire all'oscuro della cosa, nonostante la lettera di cui sopra. Forse per distrarsi dalle accuse si è concentrata sull'approvazione della sua proposta per i tagli ai costi della politica: oggi se ne è discusso oggi a partire dalle 11 e 30 nel Consiglio Regionale del Lazio e sono state approvate l'eliminazione di 8 commissioni consiliari su 16 e l'abolizione delle tre commissioni speciali nate nel 2010, per un totale di 20 milioni di euro risparmiati.
Angelino Alfano, Segretario del PdL, ha detto che la Polverini nello scandalo è parte lesa, perché sta pagando un danno di immagine per il comportamento di Fiorito. Nonostante ciò, pare che lei abbia tentato di dimettersi, ma senza riuscirci: anche Berlusconi ha espresso solidarietà nei suoi confronti e ha precisato che, se lei si dimettesse, per il Partito e la Regione sarebbe un disastro.
Intanto oggi hanno sostituito Battistoni: il nuovo che avanza, la nostra garanzia di onestà per il futuro è Chiara Colosimo.
Se vi sembra di avere già sentito questo nome è perché l'ho citata tra i consiglieri che avrebbero usato soldi pubblici per i propri comodi.

Menomale che dall'altra parte abbiamo Renzi, l'altro nuovo-che-avanza, già coinvolto nello scandalo Lusi in cui a regalare soldi pubblici era la ex Margherita.
Menomale che chi cerca di abolire i finanziamenti pubblici ai partiti viene accusato di essere antipolitico e populista.
Menomale che siamo ricchi e ci possiamo permettere di pagare super stipendi a chi va in giro in SUV e ha una decina di case sparse per il mondo mentre c'è gente che non sa cosa mettere a tavola.

Scusate, ho un attacco di demagogia.

Ascolto consigliato:



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