martedì 4 settembre 2012

Catastroika - Le privatizzazioni che verranno in Italia


Prima di lasciarvi al video vi do qualche informazione preliminare.

Con il termine Catastroika si designa il periodo successivo al mini colpo di Stato di Eltsin al Parlamento russo, ovvero l'epoca delle privatizzazioni e il primo laboratorio del Neoliberalismo. Tra i seguaci della corrente c'erano Pinochet, Reagan e la Thatcher, e infatti sappiamo com'è andata a finire.

Questa corrente economica sostiene la liberazione dell'economia dallo Stato, la privatizzazione dei servizi pubblici, la liberalizzazione di ogni settore non strategico e la fine di ogni chiusura doganale. In sostanza, seguendo questa dottrina le grandi istituzioni finanziarie mettono sotto pressione i governi tramite lo strumento del debito per far approvare riforme liberiste contro gli interessi generali della popolazione e a favore delle lobby e delle multinazionali. 
Non l'ho detto io: è stata Naomi Klein nel suo Shock economy.

Al debito pubblico ho dedicato un post a parte perché se lo merita tutto. In estrema sintesi è la differenza tra le spese e le entrate di uno Stato: ad esempio quello italiano dipende dal fatto che lo Stato per molto tempo ha speso più di quanto abbia ricavato e ora ha dei creditori da rimborsare.
Per quanto riguarda la privatizzazione, è un processo economico per il quale un ente o un'azienda che erano a controllo pubblico diventano a controllo privato. 

Manca un ultimo passaggio: perché il debito pubblico e la privatizzazione dovrebbero essere collegati? Si può rispondere che un Paese in difficoltà che abbia bisogno di soldi nell'immediato per tenere a bada un debito troppo pesante, può decidere di vendere un'azienda o un ente ad un privato per fare cassa. Insomma, può operare delle privatizzazioni. 

Gli spunti su questo argomento sono due e ce li offre questo video:

1) Nella storia delle privatizzazioni, che qui viene brevemente ripercorsa attraverso alcuni esempi storici, si tende a privatizzare i profitti facendo ricadere gli oneri sui privati. Che significa? Che quando Chirac privatizzò l'acqua di Parigi lasciò l'onere della manutenzione della rete idrica ai parigini. Risultato: le aziende (Veolia e Suez) che avevano il monopolio dell'acqua la resero costosissima, per cui le bollette dei cittadini aumentarono del 200% e la rete idrica necessitò di ulteriori investimenti di soldi pubblici per non cadere a pezzi.

2) Organi internazionali come il FMI (Fondo Monetario Internazionale) e la Banca Mondiale sono stati costituiti nel 1945 per impedire che crisi economiche come quella del 1929 si potessero ripetere portando alla miseria milioni di persone. Di fatto, però, oggi si preoccupano di concedere prestiti agli Stati membri in caso in cui si trovino in difficoltà economiche. A questo scopo ideano "piani di aggiustamento strutturale" di stampo neoliberista che prevedono la riduzione del debito attraverso tagli alle spese pubbliche, aumento delle tasse e privatizzazioni massicce. Vi ricorda qualcuno?

Forse adesso avete capito come mai nella seconda parte del titolo si parla di privatizzazioni che devono ancora arrivare in Italia: chi ha fatto il video non ha la palla di vetro, ma segue alcuni indizi. Ad esempio anche in Grecia il periodo di più intensa privatizzazione è cominciato sotto un governo tecnico presieduto da un ex banchiere.

Ultimo spunto, stavolta farina del mio sacco: ogni debito, come potete immaginare, ha un tasso d'interesse, cioè non dobbiamo pagare solo il debito, ma anche gli interessi che esso ha maturato finora. Il solo tasso di interesse del debito italiano ammonta a 80 miliardi di euro. Monti dice che se facciamo i bravi e paghiamo le tasse ci salveremo. In realtà con le tasse potrà recuperare al massimo 40, 50 miliardi di euro. Cioè la metà del tasso d'interesse.
E gli altri 2000 miliardi di debito chi li paga? Io??

Buona visione.




Ascolto consigliato:



3 commenti:

  1. Riguardo allo spunto numero 1, è purtroppo la solita strada del "privatizzare i profitti e socializzare le perdite", attività che in Italia ci sono sempre riuscite BENISSIMO (Fiat, autostrade, Alitalia, tutto...).

    Il secondo spunto si riallaccia in qualche modo a quella corrente di pensiero (gomblottista?) che vorrebbe la strategia del debito come funzionale al controllo dei Paesi satellite da parte dei grandi poteri finanziari.

    Sto ancora cercando di farmi un'idea precisa.

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  2. Non conoscevo questo video, è molto interessante e ti ringrazio per averlo proposto. Lo condividerò sulla mia bacheca FB.
    Forse conosci già questo, di Winterbottom, ispirato a Shock Economy di Naomi Klein (un libro fondamentale, a mio avviso, per capire cosa ci sta succedendo):

    http://www.youtube.com/watch?v=ScQO1txA57o&feature=player_embedded

    Complimenti per il blog, che ho scoperto solo oggi

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  3. Ciao, grazie mille per il commento! Non conosco il video, appena ho tempo lo guardo e ti faccio sapere. Spero continuerai a trovare cose interessanti Su questo spazio :)

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